Ragazzi buonasera,
qualche giorno fa mi sono dedicata allo shopping, e mentre vagavo tra le corsie dei diversi store più commerciali del momento alla ricerca di capi che mi andassero a genio, ho notato con mio grande stupore/fastidio (ma anche senso di soddisfazione e appartenenza) che la mia taglia non c’era…
Dico sul serio, qualsiasi capo adocchiassi, nel momento in cui andavo a cercare la taglia, era terminata.
Ora, come sapete la mia taglia oscilla tra la 44 e la 46… e nessuna delle due era disponibile, e spesso neanche la 48 e la 50. Rimanevano le taglie più “piccole” e quelle un po’ più “grandi”.
Questa cosa mi ha fatto molto riflettere, al punto che ho voluto condividere con voi il mio pensiero e un quesito:
Come è possibile che nonostante nella vita reale, le taglie considerate ‘comode’ siano le prime a terminare – quindi nella vita reale le donne sono molto più, come dire, morbide di quel che si possa pensare – la televisione, le riviste e i social, continuino a propinarci prototipi di taglie 38/40? Ce le propinano perché sono più rare, quasi un’utopia, e in quanto tali più preziose? Ce le propinano perché è così che dovremmo essere tutte noi donne e quindi così ci vorrebbero e quindi noi vedendole dovremmo ispirarci?
Preciso che non ho nulla contro le suddette taglie. Ho tante amiche, colleghe e cugine, magre, in salute e bellissime.
Mi chiedo solo se c’è una risposta onesta e obiettiva a questa mia curiosità.
Intendo dire che ho avuto un riscontro diretto su quanto noi “curvy” siamo molto più numerose di quanto si creda, ma la comunicazione di massa, di qualsiasi tipo, ancora non sta al passo.
E’ vero che oggi molto più che in passato stiamo “prendendo piede”, anche grazie alle curvy icon & influencer più famose, come Ashley Graham, Robyn Lawley ed altre, ma la strada da fare è ancora molto lunga… ed anche per questo tengo moltissimo a questo mio progetto. Nel mio piccolo voglio fare qualcosa. Nel mio piccolo vorrei essere d’ispirazione a chi come me ha delle forme e non vuole rinunciarvi. Senza presunzione, solo condividendo quello che ho vissuto in prima persona prima di arrivare ad accettarmi e a piacermi, e dimostrare che non dobbiamo rinunciare all’essere donne, all’essere noi stesse.
Torneremo presto sull’argomento. Per ora vi bacio
Elena, una curvy!
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